A seguito dell’installazione “Il fregio svelato: il racconto della Colonna Traiana” il team di HyperColumna ha deciso di scrivere una lettera aperta e di dar vita ad un’azione pubblica contro la miopia amministrativa e l’assoluta mancanza di qualsiasi visione sinergica tra istituzioni culturali al fine di realizzare percorsi integrati di fruizione del patrimonio.

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Intro

 

A seguito dell’installazione “Il fregio svelato: il racconto della Colonna Traiana” il team di HyperColumna ha deciso di scrivere una lettera aperta e di dar vita ad un’azione pubblica .

Ci si chiede come sia possibile che la Sovrintendenza Capitolina decida di duplicare una iniziativa con le stesse finalità sborsando, in un momento di profonda crisi economica, la ragguardevole cifra di 43mila euro, a fronte di un progetto già realizzato sotto la sua egida e grazie al solo contributo di una istituzione americana.

All’interno del vicinissimo Museo dei Fori Imperiali esiste infatti, dal dicembre 2013, una installazione multimediale dimostrativa che “srotola” l’intero fregio fotograficamente ad una risoluzione di 5 gigapixel (per una lunghezza complessiva di 950.000 pixel nativi), che consente soprattutto di navigare nel fregio stesso e accedere a contenuti multimediali, scoprire storia e contesto del monumento e dell’area.

Facendo salva la lodevole iniziativa di rendere fruibile gratuitamente e direttamente in loco un apparato didascalico, è necessario che Comune e Sovrintendenza rispondano della bassa qualità e della necessità di una simile operazione, a fronte di un costo elevato e di uno scarso impatto didattico e divulgativo. Ma soprattutto,di come sia possibile ignorare totalmente un progetto già attivo a neanche 100 metri di distanza; di come mai l’amministrazione, che dovrebbe far sì che le sue stesse componenti dialoghino mettendo al centro il valore della cultura e della cittadinanza, abbia taciuto.

Il team di HyperColumna auspica che tale operazione non sia l’ennesima dimostrazione che, in questo Paese, non sia possibile attuare politiche o sinergie culturali, che un’alternativa e un diverso modo di operare nella cultura non possano davvero esistere.

 

In merito all’installazione sotto la Colonna Traiana, si vedano gli articoli: La Stampa, La Repubblica, Vivere Fano.

“Chi avrebbe mai pensato di srotolare il fregio della colonna Traiana?” InsideArt

 

FAQ

 

1. Perché protestiamo
2. Cosa contestiamo
3. La questione dei 43mila euro e della gratuità
4. La nostra visione
5. Perché ci rivolgiamo al Sindaco Marino, al Sovrintendente Parisi Presicce, al prof. Settis
6. Chi siamo
7. Cosa vogliamo
8. Cosa ci hanno risposto sinora

Corollari

9. La stato attuale della nostra installazione
10. Come aiutarci

 

1. Perché protestiamo

Il team HyperColumna (FAQ n. 6) non protesta contro l’idea dell’installazione, se per idea si intende quella di mettere a disposizione dell’utenza cittadina un apparato didattico totalmente gratuito e in un luogo altamente significativo; protestiamo contro tutto ciò che ha reso questa lodevole iniziativa qualcosa di scarsamente qualitativo, sia dal punto di vista estetico, che divulgativo; protestiamo contro la miopia amministrativa, che avrebbe potuto utilizzare una riproduzione fotografica del fregio già realizzata e a sua disposizione, presente da mesi in una struttura museale che ad essa fa capo; protestiamo contro l’assoluta mancanza di qualsiasi visione sinergica tra istituzioni culturali, al fine di realizzare percorsi urbani integrati di fruizione del patrimonio (FAQ n. 2 per un elenco approfondito).

2. Cosa contestiamo

  1. La scarsa qualità della resa fotografica, in diversi punti distorta, mal giuntata o addirittura sfocata, cosa dovuta alla diversa risoluzione degli scatti e alle diverse angolazioni e distanze di ripresa;
  2. L’inutilità di insistere sul concetto chiaroscurale, quando alcuni settori sono ingiustificatamente sottoesposti e sovraesposti: se si fosse tenuto così tanto al chiaroscuro, si sarebbe potuto attendere una giornata di illuminazione omogenea e diffusa (ottenibile in condizioni di cielo coperto, il cosiddetto “effetto bank”);
  3. La scarsa valenza delle didascalie, troppo rade, insufficientemente informative e giustapposte a supporto in PVC in modo sciatto e precario; d’altro canto si è sin troppo indugiato su una approfondita illustrazione del morphing fotografico, di scarso interesse per la maggior parte dei fruitori: inserire ad esempio direttamente nella stampa (magari con una maggiore cura grafica) dei QR-Code che rimandassero ad approfondimenti – evitando così di realizzare ulteriori pannelli o didascalie troppo lunghe, oltretutto esposte agli agenti atmosferici – sarebbe stato eccessivamente fuori luogo?
  4. L’incredibile assenza di una concezione sinergica tra luoghi, monumenti ed istituzioni: a 94 metri c’è un Museo che parla dell’area dei Fori, inserire un qualsiasi elemento che rimandasse al contesto era chiedere troppo? Coinvolgere un museo così vicino, con a sua disposizione un fregio fotograficamente ed otticamente corretto, ad una risoluzione di 5 gigapixel, era così assurdo? Utilizzare un fregio ricavato dai calchi ottocenteschi della Colonna, conservati in un altro museo del circuito comunale, il Museo della Civiltà Romana – calchi più dettagliati dell’originale logorato dall’inquinamento atmosferico – così da poter rimandare ad un’altra realtà culturale o quanto meno farne conoscere il rilevante valore: in un momento così delicato per la sua sopravvivenza essendo attualmente chiuso al pubblico, era un’idea tanto peregrina?
  5. E’ mai possibile che una stessa amministrazione, in questo caso la Sovrintendenza Capitolina, agisca contro il suo stesso interesse, investendo del denaro – a prescindere dalla sua origine – senza tener conto di come vengano spesi, quale sia la ricaduta e la durabilità dell’investimento o di cosa già è in suo possesso che potrebbe potenziare?

3. La questione dei 43mila euro e della gratuità

Per tutti i motivi esposti alla FAQ n. 2, la questione di chi abbia finanziato l’operazione per un importo di 43mila euro è per noi totalmente irrilevante. A noi non importa chi, sta a cuore il come siano stati spesi. Se, oltrettutto, il realizzatore delle foto e della rielaborazione ha lavorato gratuitamente come noi, non possiamo che essere solidali contro l’ennesima vittima di un sistema che vede l’ideatore accettare di realizzare il proprio progetto a titolo completamente gratuito pur di vederlo concretizzarsi. Sembra che l’essere giovani, in questo Paese, sia una buona scusa per avere buone idee a costo zero. Perciò, ci dispiace che 43mila euro siano andati interamente impiegati nel realizzare un’installazione che complessivamente lascia molto a desiderare per i motivi elencati alla FAQ n. 2, e che una volta rimossa dal sito non avrà lasciato nessun valore aggiunto alla tutela, alla valorizzazione e al narrazione dell’immensa e meravigliosa area dei Fori Imperiali.

4. La nostra visione

Concepiamo la cultura come un valore fondamentale che per arricchire, informare ed educare, deve essere corretta esaustiva e comprensibile. Se la tendenza odierna è quella di abbassare il livello del linguaggio e del prodotto culturale, , trasformarne  la produzione e la distribuzione in una catena infinita di “eventi” effimeri e scollegati – nell’illusione di “avvicinarla” meglio al pubblico – noi crediamo che solo attraverso una offerta qualitativamente elevata e con politiche organiche e mirate un patrimonio come quello di Roma e dell’Italia possa essere espresso, compreso e tutelato sul serio.

Crediamo che le migliori idee e le energie che possono concorrere al miglioramento debbano essere accompagnate dalla volontà di chi è preposto ad attuarle. La volontà di credere veramente nelle possibilità che offrono i giovani, di pianificare e progettare a lungo termine, di essere attenti e preparati nel riconoscerle, nel valutarle, nel promuoverle.

5. Perché ci rivolgiamo al Sindaco Marino, al Sovrintendente Parisi Presicce, al prof. Settis

Abbiamo deciso di indirizzare la lettera al Sindaco perché più volte ha evidenziato quanto sia importante la cultura come mezzo di comunione civica e civile, e come strumento di rilancio per l’immagine e l’economia della città di Roma; inoltre al momento risulta assessore alla Cultura ad interim, per cui dovrebbe avere a cuore una visione sinergica ed integrata della città, con una particolare attenzione per la qualità e per il contenimento della spesa pubblica; al Sovrintendente in quanto dovrebbe essere il garante di una comunione di intenti tra diversi apparati affinché funzionino come un sol organismo, mettendo al centro la propria missione culturale a favore della cittadinanza; al professore Settis, presidente del Centro Studi Vitruviani che ha promosso l’installazione: più volte si è scagliato contro politiche culturali disorganiche e contro la disaffezione per il bene pubblico, ergendosi a paladino della difesa del patrimonio italiano e della necessità di investire sui giovani

Abbiamo scritto loro con la ferma decisione di avere risposte a domande ben precise. Come hanno reagito? FAQ n. 8.

6. Chi siamo

Siamo il team che ha ideato e in parte già realizzato il progetto HyperColumna. Siamo studiosi e professionisti nei diversi campi che il progetto ha richiesto: archeologi, filologi, storici, antropologi, fotografi, grafici, videomaker, attori. A partire dal 2011 abbiamo deciso di “srotolare” il fregio nella sua interezza, per raccontarne ipertestualmente le scene e i retroscena, arricchendo il tutto con foto, video e audio. Il Museo dei Fori Imperiali decise di ospitarci, pur ribadendo l’assoluta mancanza di fondi del Comune, e che quindi avremmo dovuto, per questo aspetto, arrangiarci da soli. È stato solo grazie ad una istituzione americana che è stato reperito il minimo di fondi necessari (FAQ n. 3): per dare vita ad HyperColumna abbiamo rinunciato al nostro compenso e lo abbiamo fatto perché crediamo nella forza di questo progetto, presentato dal 6 dicembre 2013 al 23 febbraio 2014 solo tramite una installazione in versione dimostrativa (FAQ n. 9).

7. Cosa vogliamo

Vogliamo risposte precise alle precise domande che stiamo ponendo, che ne vengano compresi fino in fondo il senso e l’intenzione.
Vogliamo che si avvii, al di là delle dichiarazioni di intenti, una seria discussione pubblica sul progetto culturale che il Comune e la Sovrintendenza stanno declinando e intendono declinare di qui in avanti; sul come questa progettualità intenda contribuire concretamente a trasformare il racconto, l’esperienza e la tutela del patrimonio materiale e immateriale di Roma. Vogliamo che le Istituzioni contemplino e promuovano l’apporto innovativo delle giovani generazioni di studiosi e professionisti nella ridefinizione dell’agenda culturale della città (anche nella prospettiva delle smart cities and communities) e nell’attrazione degli investimenti necessari ad attuarla.
Vogliamo quindi un dialogo a più voci, con il Sindaco Marino e il Sovrintendente Parisi Presicce, incentrato sulla ratio, il modello interpretativo e operativo, la progettualità di medio e di lungo termine, che possano contemplare senza contraddizioni – in seno alla medesima azione di governo – la più volte da rimarcata “diversità” di due iniziative come quelle in questione.

E’ ora di iniziare a fare davvero Cultura.

8. Cosa ci hanno risposto sinora

Hanno definito la nostra richiesta di spiegazione “una pretestuosa polemica” (La Repubblica). Chiedere chiarimenti riguardo a perplessità peraltro sempre più diffuse è un’evidente intenzione, per la Sovrintendenza che ha rilasciato la dichiarazione, pretestuosa. Senza commentare il termine negativo e sterile di polemica, quando invece cerchiamo un dialogo o uno scambio costruttivo.
Hanno insistito sulla differenza tra le due installazioni, quando invece abbiamo sin dall’inizio lodato l’iniziativa per il suo intento e la gratuità verso i passanti. Posto che la nostra installazione non ha mai determinato incrementi sul normale costo del biglietto museale (al contrario di altre mostre tenutesi nella stessa struttura), è comunque un evidente sofismo: entrambe le installazioni hanno come finalità illustrare la Colonna, anche se, per impostazione progettuale, abbiamo allargato il senso grazie alle potenzialità informatiche. Il fregio fotografico da noi realizzato sui calchi è frutto di una precisa scelta divulgativa (maggiori dettagli, possibilità di studiare le differenze con il rilievo attuale) e relazionale (connettere l’area dei Fori, il Museo dei Fori Imperiali, il Museo della Civiltà Romana), presentando un prodotto altamente qualitativo (5 gigapixel di risoluzione).
Hanno evidenziato il fattore del chiaroscuro, ma su questo ci siamo soffermati alla FAQ n. 2.
Sulla faccenda dei 43mila euro, alla FAQ n. 3 abbiamo affrontato ampiamente la questione.
Ultimo, non ultimo, è stato sottolineato come la nostra installazione sia al momento disattiva (FAQ n. 9). Anche questa è un’obiezione irrilevante, essendo il fregio fotografico comunque a disposizione del Museo dei Fori Imperiali, e dunque della Sovrintendenza Capitolina stessa.

Di fatto, a tutti gli interrogativi che abbiamo sollevato (FAQ n. 2), al momento attuale non è stata data alcuna spiegazione.

9. Lo stato attuale della nostra installazione

L’installazione risiede tuttora all’interno del Museo dei Fori Imperiali, però disattivata. Dopo il 26 febbraio, infatti, si è deciso, dato lo stato sperimentale e dimostrativo del software, di attivarlo solo in caso di prenotazioni o su richiesta: la mancanza di fondi, infatti, ne ha arrestato lo sviluppo dal punto di vista della programmazione. Tutti i materiali sono però agevolmente accessibili ed utilizzabili, compreso il fregio da 5 gigapixel. Evidenziare (RomaToday, replica) che l’installazione non è attiva non fa altro che sottolineare quanto sia necessaria una politica di spesa oculata da parte dell’amministrazione, a prescindere da dove i fondi provengano (FAQ n. 3).

10. Come aiutarci

Leggi, condividi sui social, twitta, fai sentire la tua voce, contattaci o fai tu: l’importante è non stare fermi! Qui non si tratta di HyperColumna o di un’installazione. Qui è in discussione una visione culturale miope e soffocante, che non lascia spazio per iniziative, una visione che fa dei compartimenti e dei silenzi la sua ragione d’essere. Noi siamo per le sinergie tra istituzioni, per la condivisione delle risorse, per progetti che abbiano una valenza davvero culturale e civica, al servizio della cittadinanza e dell’idea più alta di Cultura!

 

Lettera aperta

“Lo sFregio della Colonna”

 

Gentili Sindaco Marino, Sovrintendente Parisi Presicce, Professor Settis,

vi scriviamo in merito all’installazione “Il fregio svelato: il racconto della Colonna Traiana” inaugurata il 28 giugno scorso. Ci chiediamo quale sia il reale valore di questa operazione: cui prodest?

Siamo il team che ha ideato e in parte già realizzato il progetto HyperColumna. Siamo partiti dall’ormai consolidata consapevolezza di come l’archeologia soffra di una incapacità intrinseca nel comunicare sé stessa, per cui molto spesso le aree archeologiche ed i monumenti si rivelano essere muti testimoni di un’epoca indefinita. Nel tentativo di restituire loro la voce, narrare e ritessere i fili della loro storia, la Colonna Traiana ci è sembrata una perfetta portavoce.

A partire dal 2011 abbiamo quindi deciso di “srotolare” il fregio nella sua interezza, per raccontarne ipertestualmente le scene e i retroscena, arricchendo il tutto con foto, video e audio. Il Museo dei Fori Imperiali decise di ospitarci, pur ribadendo l’assoluta mancanza di fondi del Comune, e che quindi avremmo dovuto, per questo aspetto, arrangiarci da soli. È stato solo grazie ad una istituzione americana che è stato reperito il minimo di fondi necessari: per dare vita ad HyperColumna abbiamo rinunciato al nostro compenso e lo abbiamo fatto perché crediamo nella forza di questo progetto, presentato dal 6 dicembre 2013 al 23 febbraio 2014 solo tramite una installazione in versione dimostrativa. Senza fondi sufficienti, non si poteva fare di più.

E proprio mentre stavamo ulteriormente vagliando le possibilità di finanziamento, anche su scala europea, abbiamo assistito alla presentazione dell’installazione in Piazza del Foro di Traiano, a neanche 100 metri dal Museo dei Fori Imperiali. Ad organizzarla, la Sovrintendenza Capitolina, la stessa cui fa riferimento il Museo. La sorpresa si è trasformata in muto stupore quando abbiamo letto del costo dell’installazione: 43mila euro.

Facendo salva la fruibilità libera, la riproduzione fotografica, di bassa qualità, soffre di palesi criticità. Si è giustificata la scelta delle riprese dal basso al fine di rendere più naturale e immediato il raffronto tra foto e rilievo originale: ma chi riuscirebbe a vedere una scena a 20 metri di altezza e a riconnetterla alla sequenza fotografica distorta? Perché dovrebbe farlo? Cosa dovrebbe apprendere? Se il procedimento per la realizzazione fotografica del fregio è ampiamente illustrato, la spiegazione della scena o dei personaggi risulta infatti delegata ad un esiguo e rado apparato didascalico.

Per ricomporre il fregio, lo scorso anno abbiamo scattato oltre 800 foto ad altissima risoluzione ai calchi conservati presso il Museo della Civiltà Romana. Abbiamo optato per i calchi perché sono meno deteriorati degli originali e consentono di cogliere dettagli ormai difficilmente osservabili, propedeutici alla comprensione e al godimento del tutto. Avremmo messo volentieri a disposizione questa riproduzione, otticamente e fotograficamente corretta, dalla lunghezza nativa di 950mila pixel,pari ad una risoluzione di circa 5 gigapixel. Si sarebbero potuti inserire dei QR-Code e consentire l’accesso ai contenuti multimediali, invitando – perché no? – i turisti o i cittadini più curiosi a visitare il Museo dei Fori Imperiali o altri siti “traianei” per fornire loro una panoramica più ampia sulla Colonna ed il suo incomparabile contesto; oppure rimandarli all’ormai chiuso Museo della Civiltà Romana, per uno sguardo d’insieme di tutto l’arco storico dell’antica Roma. Concepiamo infatti le strutture museali e i monumenti come un unico organismo culturale, in cui un continuo dialogo migliora la tutela e offre a cittadini e visitatori un modo nuovo, più efficace e profondo di esperienza e conoscenza del nostro patrimonio. Un’ottica sinergica che stiamo elaborando anche nella prospettiva delle smart cities, integrandolo in un sistema di app geolocalizzate e bike sharing.

Per non parlare della scarsa lungimiranza nell’adottare riproduzioni su pvc esposte agli agenti atmosferici e dunque non riutilizzabili. HyperColumna è stata progettata affinché fosse multipiattaforma, accessibile ovunque, riproducibile senza ingenti spese e con un format che può essere acquisito ed impiegato anche per altri progetti di valorizzazione e divulgazione di rete, non solo a livello cittadino, ma anche relazionandosi con l’estero.

L’installazione ai piedi della Colonna sembra perciò essere l’ennesima operazione in cui la forma prevale sul contenuto – laddove qui anche la forma stessa desta perplessità.

Vale tutto ciò una spesa di 43mila euro? È questo il modo con cui vengono concepite la cultura, la creatività, la divulgazione, l’industria culturale? Ragionando per compartimenti stagni, osannando l’effimero e l’evento, ricorrendo a strategie di contrapposizioni sterili, senza alcuna sinergia, idea di rete, di relazione, di connessioni, in un mondo sempre più orientato all’open, alla collaboratività e alla condivisione?

Sindaco, Lei che in diversi contesti ha evidenziato quanto sia importante la cultura come mezzo di comunione civica e civile, e come strumento di rilancio per l’immagine e l’economia della città, Lei che nella duplice veste di Primo Cittadino e Assessore alla Cultura ad interim dovrebbe avere a cuore una visione sinergica ed integrata della città, con una particolare attenzione per la qualità e per il contenimento della spesa pubblica;

Sovrintendente, Lei che ha il gravoso compito di baluardo delle istituzioni culturali di una straordinaria e complessa realtà come Roma, che dovrebbe essere il garante di una comunione di intenti tra diversi apparati affinché funzionino come un sol organismo, mettendo al centro la propria missione culturale a favore della cittadinanza;

Professore, Lei che più volte si è scagliato contro politiche culturali disorganiche e contro la disaffezione per il bene pubblico, ergendosi a paladino della difesa del patrimonio italiano e della necessità di investire sui giovani;

crediamo che voi dobbiate darci delle risposte, tanto a noi come gruppo di studiosi e professionisti, quanto soprattutto a noi generazione che quotidianamente lotta contro uno status quo che costringe sempre più alla scelta dell’emigrazione. Siamo stanchi di trovarci stritolati da politiche e da retoriche, condannati a non poter nutrire anche solo speranze, siamo stanchi di sentirci dire “le farò sapere”, “non ne ero a conoscenza”, “sei troppo giovane” o, peggio, di vederci contrapposti silenzi fin troppo eloquenti.

Ora vogliamo risposte.

p.s.: giovedì 3 luglio, alle ore 11, siamo stati in Piazza del Foro di Traiano per raccontare e mostrare tutta un’altra storia. La gente che era lì, ha visto e capito. Proseguiremo lungo il nostro cammino, lottando per le risposte.

 

Cartella stampa

 

La cartella stampa contiente il comunicato, il testo della lettera (in .doc e .pdf), due confronti tra scene tratte da HyperColumna e l’installazione ai piedi della Colonna, un mock-up dell’elaborazione fotografica  e una visuale dell’intero del fregio realizzato da noi. Tutte le immagini sono disponibili a 72 dpi (più leggere, per il web) e a 300 dpi (per la stampa).

Scarica Cartella Stampa completa (9 mb circa) 

Scarica Cartella Stampa con foto a 72 dpi (800 kb)

Scarica Cartella stampa con foto a 300 dpi (8,20 mb)

 

Confronti

 

Dalla nostra lettera aperta: “Per ricomporre il fregio, lo scorso anno abbiamo scattato oltre 800 foto ad altissima risoluzione ai calchi conservati presso il Museo della Civiltà Romana. Abbiamo optato per i calchi perché sono meno deteriorati degli originali e consentono di cogliere dettagli ormai difficilmente osservabili, propedeutici alla comprensione e al godimento del tutto. Avremmo messo volentieri a disposizione questo fregio, otticamente e fotograficamente corretto, dalla lunghezza nativa di 950mila pixel,pari ad una risoluzione di circa 5 gigapixel“.

 

Video HyperColumna

 

 

In piazza

 

Giovedì 3 luglio, alle ore 11, siamo stati in Piazza del Foro di Traiano per raccontare e mostrare tutta un’altra storia rispetto a quella accaduta con l’installazione “Il fregio svelato: il racconto della Colonna Traiana”: una reazione contro lo status quo, l’autoreferenzialità che predomina sul fine divulgativo e qualitativo, sulla mancanza di politiche e sinergie culturali, sull’assenza di una qualsiasi lungimiranza organizzativa nel campo della cultura.

La gente che era lì, ha visto e capito. Proseguiremo lungo il nostro cammino, lottando per le risposte.

L’evento su FaceBook.

 

 

Rassegna stampa